Porsche “911 Carrera Gts”: il mito ha preso la scossa

Porsche “911 Carrera Gts”: il mito ha preso la scossa

Un semplice numero di tre cifre dal 1963 è sinonimo di Porsche in tutto il Mondo. “911” è infatti più di una sigla. È l’essenza stessa della sportività del Marchio tedesco, incarnando un’icona dal fascino senza tempo che ha accompagnato l’evoluzione tecnologica Porsche con il ruolo di apripista per le soluzioni più raffinate via via sviluppate nei decenni in quel di Zuffenhausen. Alla nascita, 61 anni fa, portò infatti al debutto il primo sei cilindri collocato posteriormente della Casa tedesca, mentre la seconda generazione, 11 anni più tardi, segnò l’esordio della sovralimentazione su una sportiva stradale.

Il sistema “T-Hybrid” sviluppato da Porsche

Due decenni dopo, nel 1995, fu la volta della doppia sovralimentazione a rendere “911” l’antesignana di una tecnologia successivamente fatta propria da tutti i brand più blasonati, così come nel 2006 e ancora nel 2008 portò alla ribalta di settore, rispettivamente, la sovralimentazione attuata mediante turbine a geometria variabile e le trasmissioni automatiche a doppia frizione. Una vocazione all’innovazione tecnologica quella affidata da Porsche alla sua icona ribadita oggi dall’esordio della prima “911” stradale equipaggiata con un sistema ibrido leggero e compatto volto a rendere l’esperienza di guida ancora più emozionante e coinvolgente. A “911 Carrera Gts” il Brand di Stoccarda ha in effetti affidato il compito di portare al debutto la tecnologia “T-Hybrid”, di fatto uno schema di elettrificazione derivato dall’esperienza maturata da Porsche nel motorsport e rielaborato per adattarsi all’utilizzo quotidiano. Cuore del sistema è il nuovo sei cilindri turbo benzina da tre litri e 600 centimetri cubi, cilindrata maggiorata di 600 centimetri cubi rispetto all’unità che equipaggiava la precedente generazione di “911 Carrera Gts” attraverso un incremento dell’alesaggio di 97 millimetri e un allungamento della corsa di 81 millimetri, in grado di erogare fino a 485 cavalli di potenza massima e una coppia di picco nell’ordine dei 570 newtonmentro. Ciò anche grazie alla presenza della tecnologia “VarioCam”, orientata alla regolazione delle fasi di lavoro del motore in modo da supportare al meglio le erogazioni di coppia e potenza su tutto l’arco funzionale del propulsore operando in tandem con il sistema di alimentazione.

Porsche “911 Carrera Gts”: il mito ha preso la scossa

L’unità beneficia poi in termini di ibridazione del supporto offerto da due motori elettrici, con il primo dei quali collocato tra la girante del compressore e della turbina alimentata dal flusso dei gas di scarico. Eroga fino a 11 chiilowatt di potenza, circa 15 cavalli equivalenti, per garantire un’immediata pressione di sovralimentazione volta a realizzare un’erogazione di potenza estremamente dinamica e reattiva. La seconda unità elettrica, di tipo sincrono a magneti permanenti, è integrata invece nella rinnovata trasmissione automatica a doppia frizione a otto rapporti “Pdk” per dar luogo a un massimo di 40 chilowatt di potenza e 150 newtonmetro di coppia in aggiunta alle prestazioni del motore termico. Il sistema è alimentata da una batteria ad alto voltaggio leggera e compatta che corrisponde, per dimensioni e peso, a una tradizionale batteria di avviamento da 12 volt ma che è in grado di immagazzinare fino a quasi due chilowattora di energia operando a una tensione di 400 volt. Così configurato, il powertrain della nuova Porsche “911 Carrera Gts” realizza un potenza complessiva di 541 cavalli e una coppia massima di 610 newtonmetro che permettono alla sportiva tedesca di scattare da ferma a cento all’ora in tre secondi netti e di raggiungere una velocità massima di 312 all’ora.

Prestazioni estreme che hanno indotto i tecnici Porsche a rivedere anche la struttura telaistica della nuova nata rispetto al modello di precedente generazione al fine di massimizzare la sicurezza e la tenuta della vettura anche negli impieghi più dinamici sui percorsi misti. Per tale ragione, “911 Carrera Gts” propone di serie l’asse posteriore sterzante in modo tale da migliorare significativamente la manovrabilità e la stabilità del veicolo, soprattutto nelle curve strette affrontate ad alta velocità, mentre l’integrazione del sistema di regolazione attiva del telaio e stabilizzazione attiva dei movimenti di rollio “Pdcc”, “Porsche Dynamic Chassis Control”, nell’impianto ad alto voltaggio ne consente una regolazione attuata per via elettroidraulica che gioca a favore della flessibilità e della precisione operative.

Porsche “911 Carrera Gts”: il mito ha preso la scossa

Un’evoluzione meccanico-strutturale così radicale non poteva ovviamente non richiedere anche interventi mirati in termini di design che frontalmente hanno impattato sulle funzioni di illuminazione, tutte integrate nei fari a led con tecnologia “Matrix” così da eliminare i proiettori anteriori e di ricavare lo spazio per prese d’aria di raffreddamento maggiorate nella sezione anteriore. Quest’ultima ospita inoltre cinque alette di ventilazione attive disposte verticalmente e visibili dall’esterno, più un’ulteriore aletta nascosta per la chiusura della valvola di bypass su ciascun lato della vettura. Elementi che per la prima volta su un modello “911” sono peraltro affiancati da diffusori anteriori adattivi nel sottoscocca che si regolano insieme alle alette di ventilazione per dirigere il flusso d’aria secondo le necessità, con i flap che rimangono chiusi quando il fabbisogno di potenza è minimo in modo da ottimizzare l’aerodinamica, mentre in presenza di elevata richiesta di potenza si aprono per convogliare la maggior quantità di aria verso i radiatori. Posteriormente invece, la fascia luminosa rivisitata e un arco integrato rendono la sezione della vettura più profonda e più larga rispetto alle versioni di precedente generazione, così come la griglia che si collega al lunotto è stata ridisegnata integrando cinque alette e non più nove come in passato per ben armonizzarsi con la ricollocazione centrale del doppio impianto di scarico che ha permesso di creare spazio ai lati per l’inserimento di un nuovo estrattore.

Stile e tecnologia vanno a braccetto

Porsche “911 Carrera Gts”: il mito ha preso la scossa

Progettato per ospitare due soli passeggeri, ma la configurazione due più due è offerta come optional senza costi aggiuntivi, l’abitacolo di “911 Carrera Gts” coniuga il dna stilistico della sportiva Porsche per eccellenza con la più moderne tecnologie di infotainment e di assistenza alla guida. In tale ottica, il sistema di comando “Porsche Driver Experience” è centrato sull’asse del guidatore e su modalità di utilizzo intuitive e immediate, con i comandi essenziali, come per esempio il selettore della modalità di guida, disposti direttamente sul volante o intorno a esso. Ai sistemi di attivazione fisici fa invece da contraltare un quadro strumenti completamente digitale incentrato su uno schermo curvo da 12 pollici e sei in grado di offrire fino a sette opzioni di visualizzazione personalizzabili, tra cui l’esclusivo display “Classic” che richiama i tradizionali strumenti a cinque indicatori tondi Porsche, con il contagiri al centro. All’infotainment è infine dedicato il sistema “Pcm”, “Porsche Communication Management”, gestibile attraverso uno schermo centrale ad alta risoluzione da dieci pollici e nove che consente una personalizzazione avanzata delle modalità di guida e un controllo migliorato dei sistemi di assistenza, ivi compresa la possibilità di visualizzare informazioni direttamente sul quadro strumenti e di utilizzare le funzioni del veicolo tramite l’assistente vocale di Apple grazie alla maggior integrazione di “CarPlay”.

Titolo: Porsche “911 Carrera Gts”: il mito ha preso la scossa

Autore: Redazione

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